Robert Kubica, pilota del team F1 Alfa Romeo, spiega come viene usato il simulatore AB Dynamics aVDS-M

I simulatori stanno diventando sempre più indispensabili nelle competizioni per lo sviluppo delle vetture e delle strategie. Il team Alfa Romeo ha scelto il simulatore AB Dynamics aVDS come strumento di simulazione realistica indoor per integrare il processo di ricerca e sviluppo di nuovi componenti e strategie.

Guardate l’aVDS-M in azione!

A causa delle limitazioni imposte dal regolamento ai test di sviluppo delle monoposto, i simulatori sono diventati sempre più importanti.

Spesso il simulatore è l’unica possibilità di testare nuove soluzioni prima di una gara. Componenti, geometrie, strategie possono essere provati e ottimizzati prima di scendere in pista.

Per Andreu Nadal, Performance Engineer, il simulatore è uno strumento molto potente nello sviluppo della vettura, poiché grazie ai feedback che se ne ottengono è possible orientare le decisioni della squadra [anche in base alle sensazioni del pilota].

Il simulatore aVDS è dotato di un esclusivo sistema di movimento 6D caratteristiche di risposta dinamica eccezionalmente elevate e omogenee in tutto il campo di funzionamento, il che consente di riprodurre le condizioni dinamiche del veicolo in modo estremamente realistico.

L’ aVDS è stato concepito inizialmente da Williams Advanced Engineering per la formula 1, e successivamente è stato ulteriormente sviluppato da AB Dynamics, che lo ha ottimizzato rendendolo un prodotto completo e chiavi in mano per l’industria automobilistica. In particolare, la versione “M” (Motorsport) è sviluppata specificamente per applicazioni che richiedono le più elevate prestazioni dinamiche. 

Robert Kubica, pilota collaudatore del team Alfa Romeo Racing, spiega come per applicare con successo il simulatore per lo sviluppo della vettura non sia fondamentale la possibilità di sviluppare accelerazioni laterali e trasversali sostenute, quanto riprodurre nella testa del pilota che guida la monoposto al simulatore lo stesso feeling che avrebbe in pista.

“Oggi la competizione è nei reparti di R&D, dove bisogna spingere costantemente sui nuovi sviluppi per stare al passo con gli altri. Qui quando perdi un giorno nello sviluppo inizi a perdere terreno dagli avversari in pista. La competizione in Formula Uno è molto dura, e lo è anche per quanto riguarda i simulatori”